Iniziato a primavera con le Legacy/Outback, proseguito in autunno con la Forester, il "Boxer diesel in tour" si conclude in inverno. Il turbodiesel "by Subaru" dotato di filtro anti particolato completa la gamma Impreza con la 2.0D, riconoscibile per la presa d'aria sul cofano destinata a ossigenare l'intercooler. Rispetto alle precedenti "tappe", non mutano né potenza né coppia e neppure l'abbinamento a un cambio meccanico a sei marce. Sull'Impreza, però, il propulsore imprime prestazioni differenti quando spinge la versione Sport da 26.990 euro: personalizzata da specifici paraurti, dall'estrattore d'aria posteriore, dalle appendici aerodinamiche e dai cerchi in lega da 17", pesa un po' di più della versione normale, raggiunge i 100 all'ora da fermo in 9 secondi e percorre 16,9 invece che 17,2 km con un litro di gasolio, pur toccando sempre i 205 km orari.
Concludendo l'identikit, la 2.0D Sport prospetta anch'essa una finitura interna un po' economica, ma nella dotazione aggiunge a quanto propone l'altra versione – gabbia di airbag, sistemi elettronici di controllo del dinamismo, climatizzatore automatico e control cruise – i sedili anteriori sportivi con poggiatesta integrato, i fari allo xeno, i fendinebbia e un impianto hi-fi più sofisticato.
Su strada non impone sacrifici a livello di comfort: l'assetto assorbe bene le asperità e nell'abitacolo non arrivano vibrazioni e rumorosità parassite. Il turbodiesel giapponese gira pieno e fluido sin dai regimi più bassi, per divenatre più incisivo quando si superano i 1.800, offrendo sino ai 4.500 progressioni che assecondano le richieste dell'acceleratore pur non rivelando un temperamento particolarmente focoso.
Corretta la spaziatura dei rapporti del cambio, i cui innesti sono però un po' contrastati. È l'unico fattore che può infastidire chi guida, poiché la "dieselizzazione" non incide sulla buona forma dell'icona sportiva di casa Subaru, che abbina al determinato attaccamento al suolo un'apprezzabile agilità.
